Lo stemma del Comune

Data di pubblicazione:
26 Luglio 2018
Lo stemma del Comune

LO STEMMA

D’azzurro, al braccio destro armato, di argento, movente dal fianco sinistro, con la mano di carnagione impugnante nove fiori d’oro, gambuti e fogliati dello stesso. Sotto lo scudo, su lista bifida e svolazzante di azzurro, il motto in lettere maiuscole di argento, FLORIDA FORTITUDO. Ornamenti esteriori da Comune.

 

IL GONFALONE

Drappo di bianco con la bordatura di azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo e di cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dei colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento.

 

 

 

IL VECCHIO STEMMA

 

Tutti coloro attenti alle origini di Forino e che hanno pubblicato i risultati dei loro studi hanno espresso la loro opinione sullo stemma comunale. L'attuale gonfalone riprende i motivi presenti su di un privilegio di Carlo III risalente al 1748. Vi è raffigurato il braccio di un uomo d'armi che stringe in mano un mazzo di fiori; "la forza e il sorriso" recitava Padre Antonio Girolamo Tornatore, il primo a raccontare delle origini forinesi a cavallo tra il XIX e il XX secolo. L'avvocato Gennaro Vespucci, insigne storico locale al quale sono dovute le più capillari ricerche sulla storia di Forino,   afferma   che   lo stemma è la logica conseguenza dell'influsso esercitato dalla dominazione aragonese del XIV-XV secolo nel Regno di Napoli. Secondo lui comunque si tratta di un tipo di araldica "parlante", in cui il mazzo di fiori vuole rimandare alla toponomastica, se questa fosse veritiera nell'assegnare il nome di Forino come derivante dal latino flos, floris.
Il comune di Contrada, che per lunghi anni della sua storia è stato un casale della Terra di Forino, riprende gli stessi motivi seppure con colori differenti. Ma Forino, oltre ad essere stato Principato dei Caracciolo, è stato per lungo tempo anche feudo degli Orsini, antica e potente famiglia del patriziato romano. Il legame tra gli Orsini e Forino? Eccovelo.Nell’anno 1291 morì il conte Guido de Monfort, feudatario di Forino, e la sola ereditiera del feudo fu la figlia Anastasia de Monfort, moglie di Romanello Orsini. Da questa data comincia la storia del legame tra la famiglia Orsini ed il feudo di Forino.

In questo periodo, nonostante i gravi eventi che si susseguirono nel Regno di Napoli, il feudo viveva un momento proficuo: le condizioni economiche erano buone e la cultura era particolarmente curata. Alla morte di Romanello Orsini successe il figlio Roberto (1310) che, deceduto nel 1344, lasciò il feudo al figlio Nicola. Questi fu un personaggio di grande autorità, portò a termine una serie di opere buone, beneficò gli ordini religiosi e fondò il Collegio dell’Annunziata. Alla morte di Nicola, avvenuta nel 1400, il feudo fu affidato al figlio Raimondo e successivamente a Daniele Orsini, nel 1442. Intanto compaiono nei territori italiani gli Aragonesi che intrapresero aspre battaglie di conquista contro gli Angioini. Ferrante I d’Aragona confiscò Forino a Daniele Orsini che aveva combattuto accanto agli Angioini.

Il feudo, in data 18 gennaio 1462, fu concesso dal re Ferrante I d’Aragona ad Orso Orsini, conte di Nola che divenne il tredicesimo Signore della Terra di Forino. Una doverosa parentesi nel descrivere la storia degli Orsini a Forino. Orso fu un condottiero di ventura. Combattente coraggioso e impavido, passò la sua vita tra battaglie al soldo di chi lo ingaggiava e, nei momenti di pace a garreggiare in tornei. Perché questa parentesi? Perché, come scrisse Vespucci, siamo nel XV secolo e sotto il dominio aragonese. Inoltre il simbolo del casato degli Orsini è una rosa. E ancora, gli Orsini furono anche, anzi, principalmente, signori di Bracciano e di Monterotondo. E lo stemma di Bracciano è praticamente identico a quello di Forino, così come potete constatare nel disegno qui riportato. La descrizione dello stemma comunale braccianese riferisce di una sua diretta provenienza dal simbolo degli Orsini. Si tratta di una semplice casualità? Non possiamo dirvelo, ma sono troppi gli elementi che possono far ritenere plausibili queste congetture. Orso morì nel 1479 e lasciò il feudo a Roberto Orsini, quattordicesimo Signore della Terra di Forino. Occorre sottolineare che durante la dinastia degli Orsini il feudo aveva accresciuto i propri casali ed era diventato uno dei possedimenti più importanti della famiglia. Nel 1485 Alfonso d’Aragona, avendo capito che Roberto Orsini tramava contro il Regno, gli confiscò Forino per affidarlo a Giulio Orsini che divenne il quindicesimo Signore della Terra di Forino e casali. E anche Giulio fu condottiero di ventura, oltre che Signore di Monterotondo. E se due indizi fanno una prova... Il dominio degli Orsini su Forino terminò con Giulio, anche se per lungo tempo questa nobile famiglia continuò a fregiarsi del titolo di Signore di Forino. Dopo questo breve excursus sulle relazioni tra il casato degli Orsini e Forino, credo che non sia improbabile affermare che la presenza del loro simbolo, ancora oggi, nel gonfalone comunale, rinsaldi l'ipotesi che la vera origine dello stemma di Forino sia da ricercarsi nel periodo della signoria di questa potente famiglia romana.

 

Ultimo aggiornamento

Lunedi 29 Gennaio 2024