Nuova Ordinanza del Presidente della Regione Campania la quale in parte cambia le ‘aperture’ fatte dal Governo con DPCM del 10 aprile c.a.. In particolare, con riferimento alla riapertura degli esercizi di commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati, “pur tenuto conto delle esigenze alla stessa sottese, occorre prevedere la possibilità di riapertura nella misura strettamente indispensabile, al fine di limitare la mobilità incontrollata sia presso le strutture di vendita sia per le strade”.
Per questo motivo in Campania “il commercio al dettaglio di vestiti per bambini e neonati è consentito nelle mattinate del martedì e del venerdì con orario 8,00-14,00. Nella settimana del 1 maggio 2020, l’apertura è consentita nelle mattinate del martedì e del giovedì, secondo l’orario sopra indicato.”
Stop, invece alle cartolibrerie. Ecco cosa dice l’Ordinanza di De Luca:” il commercio al dettaglio di articoli di carta, cartone, articoli di cartoleria e libri è sospeso, ad eccezione di quello già esercitato nelle edicole, negli ipermercati e nei supermercati, nelle tabaccherie, nonché dalla grande distribuzione multimediale e via internet”. Questo perché, dice il Governatore campano, “tenuto conto che alle esigenze di approvvigionamento dei beni in questione si può sopperire mediante l’apertura – già consentita - delle edicole, tabaccai, supermercati ed altri negozi, e con la grande distribuzione via internet e multimediale, abilitata alla vendita di tali prodotti, occorre, allo stato, differire la riapertura fino al 3 maggio 2020”.
Infine in tema di trasporto pubblico locale (bus, metro e taxi) è “fatto obbligo di adozione dei dispositivi di protezione individuale per il personale a bordo e per i passeggeri. E’ fatto, inoltre, obbligo di frequenti sanificazioni dei mezzi”.
Infine per quello che riguarda i cantieri l’Ordinanza interviene demandando “all’Unità di Crisi regionale il compito di definire sin d’ora, anche in concerto con l’ANCE, le più idonee modalità operative per assicurare, da parte delle singole imprese, in vista della successiva ripresa delle attività, l’acquisizione dei necessari dispositivi di protezione individuale, il controllo dello stato di salute degli addetti e la predisposizione di adeguati protocolli di sicurezza da adottarsi nella varie fasi dell’attività, in conformità ai documenti dell’OMS e dell’Istituto Superiore di Sanità, nonché delle disposizioni ministeriali vigenti per il settore interessato.